back to top

Canonical per Duplicati in WordPress: La Guida Definitiva per un SEO a Prova di Copia

Nel vasto e complesso universo della SEO, il contenuto è re. Ma cosa succede quando lo stesso contenuto, o uno molto simile, appare in più punti del tuo sito? Entra in gioco il temuto “contenuto duplicato”, un problema che può confondere i motori di ricerca e diluire l’autorità delle tue pagine. Fortunatamente, esiste uno strumento potente quanto discreto per gestire questa insidia: il tag canonical.

Se gestisci un sito WordPress, sai quanto sia facile incappare in URL duplicati a causa della sua struttura flessibile (archivi, tassonomie, parametri URL). Capire come identificare e risolvere questi problemi è cruciale per una solida SEO tecnica. Questa guida approfondita ti accompagnerà passo dopo passo nell’utilizzo del tag canonical in WordPress, spiegandone l’importanza, le modalità di implementazione (con e senza plugin) e come gestire scenari comuni come prodotti duplicati in WooCommerce o archivi paginati. Preparati a padroneggiare il canonical per duplicati in WordPress e a migliorare significativamente la salute SEO del tuo sito.

Cos’è il Contenuto Duplicato e Perché È un Problema SEO?

Prima di addentrarci nelle soluzioni, è fondamentale capire cosa intendiamo per contenuto duplicato e perché rappresenta una sfida per l’ottimizzazione per i motori di ricerca.

Il contenuto duplicato si verifica quando lo stesso contenuto (o un contenuto molto simile) è accessibile tramite URL diversi sullo stesso sito (duplicazione interna) o su siti diversi (duplicazione esterna). Per i motori di ricerca come Google, ciò crea confusione. Non sanno quale URL è la versione “originale” o “preferita” a cui attribuire il punteggio di ranking e l’autorità.

Le conseguenze di avere contenuti duplicati possono essere significative:

  1. Diluizione dell’Autorità: I backlink e i segnali sociali che dovrebbero puntare a un’unica pagina autorevole si distribuiscono su più versioni, riducendo la forza complessiva del segnale.
  2. Problemi di Ranking: I motori di ricerca potrebbero avere difficoltà a decidere quale versione mostrare nei risultati di ricerca, portando a posizionamenti più bassi o inconsistenti per tutte le versioni duplicate.
  3. Spreco di Crawl Budget: I bot dei motori di ricerca (crawler) impiegano tempo ed energie a scansionare pagine duplicate anziché scoprire e indicizzare nuovi contenuti importanti. Questo è particolarmente rilevante per siti di grandi dimensioni. Puoi approfondire il concetto di crawl budget e ottimizzazione della scansione nella nostra guida sulla SEO tecnica per developer: guida completa.
  4. Penalizzazioni (Rare, Ma Possibili): In casi estremi, se la duplicazione è massiccia o percepita come un tentativo di manipolare i risultati, un sito potrebbe subire una penalizzazione manuale o algoritmica.

È importante notare che non tutta la duplicazione è “maligna”. Spesso, in WordPress, si verifica involontariamente a causa della struttura del CMS.

Cause Comuni di Contenuto Duplicato in WordPress

WordPress, nella sua configurazione standard o con l’aggiunta di plugin e temi, può generare URL diversi per lo stesso contenuto in diverse situazioni:

  • Parametri URL: URL con parametri di tracciamento (?utm_source=...), filtri (?filter=...), ordinamento (?sort=...) o ID di sessione (?sid=...).
  • Paginazione: Pagine di archivi (categorie, tag, autore, data) o feed (/page/2/, /feed/).
  • Archivi Diversi: Un singolo post può apparire nella pagina principale del blog, nell’archivio per data, nell’archivio per categoria e nell’archivio per tag.
  • Varianti HTTP/HTTPS e WWW/Non-WWW: Se il tuo sito è accessibile sia con http:// che https://, o con www. e senza www. senza reindirizzamenti adeguati, ogni pagina ha un duplicato tecnico.
  • Slash Finale: Versioni con e senza slash finale (/pagina/ vs /pagina).
  • Case Sensitivity (su alcuni server): dominio.it/Pagina vs dominio.it/pagina.
  • Prodotti in Categorie Multiple (WooCommerce): Un prodotto può avere URL diversi a seconda della categoria da cui lo si raggiunge (/categoria1/prodotto/ vs /categoria2/prodotto/).
  • Contenuti Simili: A volte, anche contenuti molto simili, non identici, possono essere percepiti dai motori di ricerca come duplicati, specialmente se le differenze sono minime.

Identificare queste fonti di duplicazione è il primo passo per risolverle efficacemente con il tag canonical.

Il Tag Canonical (rel="canonical"): La Soluzione Elegante

Il tag canonical, specificato all’interno della sezione <head> di una pagina web, è uno standard HTML che permette di indicare ai motori di ricerca qual è l’URL preferito per una data pagina. Ha questa sintassi:

<link rel="canonical" href="URL-preferito" />

Dove URL-preferito è l’indirizzo web della versione che desideri venga considerata come originale e autorevole dai motori di ricerca.

Come funziona?

Quando un crawler incontra un tag <link rel="canonical" href="..."> su una pagina A che punta a una pagina B, interpreta questa come una forte indicazione (sebbene non un comando assoluto, a differenza di un redirect 301) che la pagina B è la versione canonica, ovvero la versione che dovrebbe essere indicizzata e a cui dovrebbe essere attribuito il “valore SEO” (link equity, segnali di ranking).

Questo significa che:

  • I motori di ricerca capiscono quale versione è l’originale.
  • Il crawl budget viene ottimizzato concentrando la scansione sulla versione canonica.
  • L’autorità e i segnali di ranking vengono consolidati sull’URL preferito.
  • Si evitano problemi di competizione interna tra pagine duplicate.

È un meccanismo fondamentale per mantenere l’ordine e la chiarezza per i motori di ricerca, garantendo che il tuo sito sia scansionato e indicizzato in modo efficiente.

Implementazione del Tag Canonical in WordPress

WordPress ha una gestione automatica del tag canonical piuttosto buona per post, pagine e archivi standard. Tuttavia, questa gestione di default non copre tutti gli scenari possibili e potrebbe non essere ottimale per siti con strutture URL complesse o con integrazioni come WooCommerce. Per questo motivo, l’implementazione personalizzata è spesso necessaria.

Esistono due approcci principali per implementare o modificare i tag canonical in WordPress: utilizzare un plugin SEO o intervenire manualmente con il codice.

Metodo 1: Usare un Plugin SEO (RankMath, Yoast SEO)

Questa è la strada più semplice e raccomandata per la maggior parte degli utenti di WordPress. Plugin SEO popolari come Yoast SEO e RankMath gestiscono automaticamente i tag canonical per la maggior parte dei contenuti, inclusi post, pagine, archivi e persino prodotti WooCommerce. Offrono anche opzioni per personalizzare o impostare manualmente il canonical su specifiche pagine.

Come funziona con i plugin:

  1. Installazione e Attivazione: Installa e attiva il plugin SEO di tua scelta (Yoast SEO o RankMath sono tra i più diffusi e completi).
  2. Configurazione Generale: La maggior parte dei plugin imposta automaticamente i canonical corretti per i contenuti standard (post, pagine) puntando all’URL permalink pulito. Configura le impostazioni generali del plugin per assicurarti che gestisca correttamente i canonical per archivi, tassonomie, paginazione, ecc. Ad esempio, puoi decidere se abilitare o meno l’indicizzazione degli archivi per data o autore; disabilitarli spesso riduce il rischio di duplicati.
  3. Personalizzazione a Livello di Pagina/Post: Per casi specifici, i plugin aggiungono una sezione “SEO” o una box sotto l’editor di ogni post, pagina o tipo di contenuto personalizzato. Qui puoi trovare un campo dedicato per il tag canonical.
    • RankMath: Nella box di RankMath, sotto la scheda “Advanced” o “Avanzate”, troverai il campo “Canonical URL”. Qui puoi inserire l’URL che desideri sia considerato il canonical per quella specifica pagina. Se lo lasci vuoto, RankMath inserirà il canonical automatico.Yoast SEO: Nella box di Yoast SEO, sotto la scheda “Advanced” o “Avanzate”, troverai il campo “Canonical URL”. Similmente a RankMath, puoi specificare l’URL canonico preferito.

    Esempio (interfaccia plugin – concettuale):
[ Yoast SEO / RankMath Box ]

Titolo SEO: ...
Meta Descrizione: ...

Avanzate:
Indice: [v] Sì [ ] No
Segui Link: [v] Sì [ ] No
**URL Canonical:** [ _________________________ ] <Inserisci URL qui per override>

Vantaggi dell’uso di un plugin:

  • Facilità d’uso: Non richiede conoscenze di codice nella maggior parte dei casi.
  • Gestione Automatica: Copre automaticamente la maggior parte dei casi standard di duplicazione.
  • Controllo Centralizzato: Permette di gestire le impostazioni SEO, inclusi i canonical, da un’unica interfaccia.
  • Gestione Scenari Complessi: I plugin sono spesso ottimizzati per gestire scenari comuni come prodotti WooCommerce o archivi complessi.

Metodo 2: Implementazione Manuale (Codice)

Se non vuoi utilizzare un plugin SEO completo, hai esigenze molto specifiche non coperte dai plugin, o stai costruendo un tema o plugin personalizzato, puoi gestire i tag canonical direttamente tramite codice PHP nel tuo tema (preferibilmente in un tema child per non perdere le modifiche con gli aggiornamenti).

WordPress fornisce hook e filtri che permettono di modificare l’output HTML nella sezione <head>, dove il tag canonical deve risiedere.

Il tag canonical di default in WordPress viene aggiunto tramite la funzione rel_canonical() che è agganciata all’hook wp_head. Puoi rimuovere il canonical di default e aggiungere il tuo, oppure filtrare quello esistente.

Rimuovere il canonical di default (solo se necessario e con attenzione!):

remove_action( 'wp_head', 'rel_canonical' );

Questa riga di codice rimuove la funzione che aggiunge il canonical di default. Dovresti inserirla nel file functions.php del tuo tema child. Usala con cautela, solo se intendi gestire tutti i canonical manualmente o tramite un sistema alternativo.

Aggiungere un canonical personalizzato (dopo aver rimosso quello di default o se non presente):

Puoi aggiungere il tuo tag canonical personalizzato usando l’hook wp_head.

function my_custom_canonical_tag() {
    // Logica per determinare l'URL canonico
    $canonical_url = '';

    if ( is_singular() ) { // Post, pagina, o custom post type singolo
        $canonical_url = get_permalink();
    } elseif ( is_category() ) {
        $canonical_url = get_category_link( get_query_var( 'cat' ) );
    }
    // ... aggiungere logica per altri tipi di archivio o condizioni

    if ( ! empty( $canonical_url ) ) {
        echo '<link rel="canonical" href="' . esc_url( $canonical_url ) . '" />' . "\n";
    }
}
add_action( 'wp_head', 'my_custom_canonical_tag' );

Questo esempio è molto basilare. La vera complessità sta nella logica (// Logica per determinare l'URL canonico) che deve coprire tutti i tipi di pagine e gestire varianti URL.

Filtrare o Modificare il Canonical esistente (Metodo consigliato se WordPress o un plugin ne aggiungono già uno):

Se un plugin SEO è già attivo, è probabile che usi il filtro wpseo_canonical (usato sia da Yoast che da RankMath, anche se RankMath ne ha anche altri specifici) per generare il canonical. Puoi agganciarti a questo filtro per modificare l’URL prima che venga stampato. Questo è il metodo più robusto perché rispetta la gerarchia di gestione dei canonical (plugin > tuo codice).

Esempio (modifica del canonical per un caso specifico, ad esempio, per rimuovere un parametro):

function my_filter_canonical( $canonical ) {
    // Esempio: Rimuovi il parametro 'source' se presente nell'URL attuale
    // Questo è un esempio semplificato. Una gestione robusta dei parametri richiede parsing URL più avanzato.
    $current_url = home_url( add_query_arg( $_GET ) ); // Ottiene l'URL corrente con parametri
    $parsed_url = parse_url( $current_url );
    $query_params = array();

    if ( isset( $parsed_url['query'] ) ) {
        parse_str( $parsed_url['query'], $query_params );
    }

    // Rimuovi parametri specifici che non dovrebbero essere nel canonical
    unset( $query_params['source'] );
    unset( $query_params['utm_source'] ); // Esempi di parametri UTM

    // Ricostruisci l'URL senza i parametri indesiderati
    $clean_query = http_build_query( $query_params );
    $clean_url = $parsed_url['scheme'] . '://' . $parsed_url['host'] . $parsed_url['path'];
    if ( ! empty( $clean_query ) ) {
        $clean_url .= '?' . $clean_query;
    }

    // Se l'URL pulito è diverso dal canonical generato dal plugin, usa quello pulito
    // Altrimenti, usa il canonical originale del plugin
    if ( $clean_url !== $canonical ) {
       // Assicurati che l'URL pulito sia effettivamente una versione valida e preferita
       // In casi complessi, potresti voler confrontarlo con get_permalink() o altre funzioni WP
       // Questo esempio assume che l'obiettivo sia rimuovere solo alcuni parametri irrilevanti
       return $clean_url;
    }

    return $canonical; // Restituisce il canonical originale se nessuna modifica è necessaria
}
add_filter( 'wpseo_canonical', 'my_filter_canonical' ); // Funziona con Yoast e RankMath
add_filter( 'rank_math/frontend/canonical', 'my_filter_canonical' ); // Specifica per RankMath

Questo snippet mostra come intercettare e potenzialmente modificare il canonical generato da un plugin. È essenziale avere una buona conoscenza di PHP e delle funzioni di WordPress prima di implementare soluzioni manuali, per evitare di causare problemi di SEO o malfunzionamenti del sito.

Quando scegliere l’implementazione manuale:

  • Se non vuoi dipendere da plugin esterni per la SEO.
  • Hai un tema o un plugin personalizzato con tipi di contenuto o strutture URL uniche.
  • Devi implementare logiche canonical molto specifiche non offerte dai plugin standard.
  • Stai sviluppando soluzioni per clienti e vuoi avere il massimo controllo.

Ricorda sempre di testare le modifiche in un ambiente di staging prima di applicarle al sito live.

Scenari Comuni di Contenuto Duplicato in WordPress e Come Gestirli con i Canonical

Vediamo ora come applicare i principi del tag canonical a situazioni concrete che si verificano frequentemente in un sito WordPress.

Scenario A: Pagine di Prodotti Duplicate in WooCommerce

WooCommerce, un’estensione popolare per WordPress per creare negozi online, può generare URL duplicati per i prodotti. Il caso più comune è quando un prodotto appartiene a più categorie. Un singolo prodotto potrebbe essere accessibile tramite:

  • tuodominio.it/prodotto/nome-prodotto/ (Permalink base del prodotto)
  • tuodominio.it/categoria1/nome-prodotto/
  • tuodominio.it/categoria2/nome-prodotto/

Senza un’adeguata gestione, queste sono percepite come pagine duplicate.

Soluzione con Plugin:

I plugin SEO come Yoast SEO e RankMath gestiscono questo problema in modo efficace. Per impostazione predefinita, canonicalizzano automaticamente tutte le varianti URL di un prodotto WooCommerce all’URL del permalink base del prodotto (tuodominio.it/prodotto/nome-prodotto/). Questa è l’impostazione raccomandata.

Verifica: Visita le pagine prodotto tramite URL di categoria e controlla il codice sorgente per verificare che il tag canonical punti correttamente all’URL base del prodotto.

Soluzione Manuale:

Se non usi un plugin SEO, dovresti aggiungere codice al tuo functions.php per intercettare le pagine prodotto e impostare il canonical corretto. WooCommerce ha filtri che possono essere utilizzati. Tuttavia, questa operazione è più complessa rispetto all’uso di un plugin e richiede una conoscenza approfondita della struttura di WooCommerce.

Scenario B: Archivi e Tassonomie (Categorie, Tag, Autore, Data)

Gli archivi di WordPress aggregano contenuti (post, custom post type) per categoria, tag, autore, data, ecc. Quando questi archivi si estendono su più pagine (paginazione), si crea potenziale duplicazione.

  • tuodominio.it/categoria/mia-categoria/ (Pagina 1)
  • tuodominio.it/categoria/mia-categoria/page/2/ (Pagina 2)
  • tuodominio.it/tag/mio-tag/ (Pagina 1)
  • tuodominio.it/tag/mio-tag/page/2/ (Pagina 2)

Anche se il contenuto dei post cambia da una pagina paginata all’altra, gli elementi ricorrenti come l’header, il footer, la descrizione dell’archivio e la struttura generale della pagina sono gli stessi, il che può creare problemi di duplicazione agli occhi dei motori di ricerca.

Soluzione con Plugin:

I plugin SEO gestiscono la paginazione in modo standard. Canonicalizzano ogni pagina paginata a sé stessa.

  • tuodominio.it/categoria/mia-categoria/ -> canonicalizza a tuodominio.it/categoria/mia-categoria/
  • tuodominio.it/categoria/mia-categoria/page/2/ -> canonicalizza a tuodominio.it/categoria/mia-categoria/page/2/

Inoltre, i plugin aggiungono i tag rel="prev" e rel="next" che aiutano i motori di ricerca a capire la sequenza delle pagine. Questa è la gestione raccomandata da Google per la paginazione.

Puoi anche decidere, tramite le impostazioni del plugin SEO, di disabilitare l’indicizzazione per alcuni tipi di archivi (come archivi autore se hai un solo autore, o archivi data se non aggiungi post frequentemente). In questo caso, il plugin imposterà un tag noindex e spesso rimuoverà anche il canonical per evitare conflitti. Se disabiliti l’indicizzazione, è buona pratica anche impostare un redirect 301 dalla pagina archivi alla pagina principale del blog o a una pagina più rilevante, se possibile.

Soluzione Manuale:

WordPress di default non gestisce i canonical per la paginazione in modo ottimale senza un plugin. Aggiunge il canonical solo alla prima pagina. Questo significa che la Pagina 2, 3, ecc., canonicalizzeranno alla Pagina 1, il che non è la gestione corretta secondo le linee guida di Google per la paginazione (che suggeriscono di canonicalizzare a sé stesse e usare rel="prev/next").

Per implementare la gestione corretta manualmente, dovresti:

  1. Rimuovere il canonical di default (se necessario, vedi sopra).
  2. Aggiungere una funzione agganciata a wp_head che controlla se la pagina è paginata (is_paged()) o fa parte di un archivio.
  3. Generare l’URL corretto per la pagina corrente (inclusa la paginazione) e stamparlo come canonical.
  4. Aggiungere manualmente i tag rel="prev" e rel="next" se necessario, usando funzioni come get_previous_posts_link() e get_next_posts_link() o costruendo gli URL manualmente.

Questo processo manuale per la paginazione è complesso ed è uno dei motivi principali per cui l’uso di un plugin SEO è fortemente consigliato.

Scenario C: Contenuti Simili (Ma Non Identici)

A volte potresti avere due pagine con contenuti molto simili, ma non esattamente identici. Ad esempio:

  • Una pagina di atterraggio ottimizzata per conversioni e un articolo di blog più informativo sullo stesso argomento.
  • Una versione “compatta” di un articolo e una versione “completa”.

In questi casi, se ritieni che una delle due pagine sia la versione “principale” o quella che vuoi posizionare, puoi utilizzare il tag canonical per indicare questa preferenza ai motori di ricerca.

Esempio: Hai un articolo di blog dettagliato su “Come Ottimizzare le Immagini” (/blog/ottimizzare-immagini/) e una landing page più concisa che promuove uno strumento di ottimizzazione, ma include anche un riassunto dei contenuti dell’articolo (/strumento/landing-ottimizzazione/). Se vuoi che l’articolo di blog sia considerato la fonte autorevole e si posizioni per le ricerche informative, potresti aggiungere un tag canonical sulla landing page che punta all’URL dell’articolo del blog.

Implementazione:

  • Con Plugin: Modifica la landing page o la pagina con il contenuto secondario. Nella box SEO (Yoast/RankMath), imposta manualmente l’URL canonical all’URL della pagina che consideri la versione principale.
  • Manuale: Identifica la pagina secondaria (tramite ID, template, slug, ecc.) e usa il filtro wpseo_canonical o rank_math/frontend/canonical per impostare l’URL canonico desiderato per quella pagina specifica.

Importante: Usa questa strategia con parsimonia e solo quando le pagine sono realmente molto simili e c’è una chiara versione “preferita”. Abusare del canonical per pagine con contenuti significativamente diversi può confondere i motori di ricerca e portare a problemi di indicizzazione.

Un caso particolare di contenuto simile gestito con canonical è la sindacazione: se pubblichi un tuo articolo su un altro sito (con il loro permesso), dovrebbero aggiungere un tag canonical sulla versione ospitata che punta al tuo articolo originale sul tuo sito.

Scenario D: URL con Parametri di Query

Questo è uno dei casi più comuni di duplicazione involontaria in WordPress. URL come:

  • tuodominio.it/mia-pagina/?utm_source=newsletter
  • tuodominio.it/prodotti/?sort=price&order=asc
  • tuodominio.it/archivio/categoria/?filter=brandX

Anche se il contenuto mostrato potrebbe variare leggermente (es. prodotti ordinati in modo diverso), la pagina base è la stessa. Tutti questi URL “canonicalmente” dovrebbero puntare all’URL pulito:

  • tuodominio.it/mia-pagina/
  • tuodominio.it/prodotti/
  • tuodominio.it/archivio/categoria/

Soluzione con Plugin:

I plugin SEO sono molto efficaci nel gestire i parametri URL. Per impostazione predefinita, ignorano i parametri di tracciamento (come utm_...) quando generano il tag canonical. Puoi anche specificare nelle impostazioni del plugin quali altri parametri di query devono essere ignorati (ad esempio, i parametri di filtro o ordinamento del tuo shop online).

Soluzione Manuale:

Come visto nell’esempio di codice per filtrare il canonical, puoi intercettare l’URL corrente, rimuovere i parametri indesiderati tramite parsing URL (usando funzioni PHP come parse_url, parse_str, http_build_query) e impostare l’URL pulito come canonical. Questo richiede codice robusto per gestire correttamente diversi tipi di parametri e strutture URL.

Scenario E: Versioni HTTP/HTTPS e WWW/Non-WWW

Anche se tecnicamente risolvibili con canonical, il modo principale e raccomandato per gestire le varianti HTTP/HTTPS e WWW/Non-WWW è tramite reindirizzamenti 301 a livello di server (nel file .htaccess per Apache, o nella configurazione del server per Nginx).

Esempio di redirect 301 in .htaccess per forzare HTTPS e WWW:

RewriteEngine On
RewriteCond %{HTTPS} off [OR]
RewriteCond %{HTTP_HOST} !^www\. [NC]
RewriteRule ^ https://www.tuodominio.it%{REQUEST_URI} [L,R=301]

Perché i redirect 301 sono migliori dei canonical in questo caso? Perché i redirect spostano l’utente e il crawler alla versione corretta, risolvendo il problema alla radice. I canonical sono solo un suggerimento per i motori di ricerca; l’utente (e potenzialmente il crawler in alcuni casi) potrebbe comunque accedere alla versione duplicata.

Tuttavia, un tag canonical impostato correttamente sulla versione non preferita che punta alla versione preferita agisce come un utile fallback nel caso in cui i reindirizzamenti non funzionino perfettamente. I plugin SEO gestiscono automaticamente questo aspetto se configuri correttamente l’indirizzo del sito nelle impostazioni generali di WordPress (Assicurati che “Indirizzo WordPress (URL)” e “Indirizzo sito (URL)” usino la versione preferita, es. https://www.tuodominio.it).

Errori Comuni nell’Uso dei Canonical Tag e Come Evitarli

Un uso scorretto del tag canonical può fare più danni che benefici alla tua SEO. Ecco alcuni degli errori più comuni da evitare:

  1. Canonical che Punta a una Pagina con Redirect 301: Il tag canonical dovrebbe puntare direttamente all’URL finale, senza passare per un redirect. Se la tua pagina A ha un canonical che punta a B, e B reindirizza a C, i motori di ricerca potrebbero ignorare il canonical o impiegare più tempo per capire la relazione corretta.
    • Correzione: Assicurati che l’URL nel tag canonical sia la destinazione finale preferita.
  2. Canonical che Punta a una Pagina 404: Un canonical che punta a una pagina inesistente è un segnale molto confuso per i motori di ricerca e verrà semplicemente ignorato.
    • Correzione: Verifica sempre che l’URL canonico sia valido e accessibile.
  3. Canonical a una Pagina con noindex: Non ha senso dire a Google che una pagina è la versione preferita (canonical) e allo stesso tempo dirgli di non indicizzarla (noindex). Questi due tag si contraddicono.
    • Correzione: Decide se vuoi che la pagina sia indicizzata (usa canonical) o meno (usa noindex). Non usarli entrambi contemporaneamente sulla stessa pagina.
  4. Canonical per Pagine Paginata che Punta alla Prima Pagina: Come discusso prima, ogni pagina paginata (Pagina 2, Pagina 3, ecc.) dovrebbe canonicalizzare a sé stessa, non alla prima pagina della serie. I plugin SEO gestiscono questo correttamente.
    • Correzione: Assicurati che il canonical per le pagine paginate punti all’URL della pagina corrente (es. /pagina/2/ canonicalizza a /pagina/2/). Usa i tag rel="prev" e rel="next".
  5. Canonical su una Pagina che Punta a una Versione Lingua/Nazione Diversa: I canonical dovrebbero puntare a versioni della stessa pagina. Se hai pagine tradotte o adattate per diverse aree geografiche, devi usare i tag hreflang, non i canonical, per indicare le relazioni linguistiche/geografiche. Puoi approfondire in “Implementare hreflang in SPA / Next.js: Guida SEO Tecnica per Developer Frontend” (anche se l’articolo si concentra sulle SPA, i principi di hreflang sono universali).
    • Correzione: Usa hreflang per le varianti linguistiche/regionali. Il canonical su ciascuna variante dovrebbe puntare a sé stessa o, in rari casi, a una versione non specifica (se esiste una “master” page internazionale).
  6. Canonical Multipli sulla Stessa Pagina: Ogni pagina può avere un solo tag canonical. Avere più tag confonderà i motori di ricerca e probabilmente li porterà a ignorarli tutti.
    • Correzione: Verifica il codice sorgente per assicurarti che ci sia un solo tag <link rel="canonical" ...> nella sezione <head>. Questo può accadere se più plugin o il tuo tema aggiungono canonical. Disattiva le funzioni canonical duplicate.
  7. Canonical nel <body>: Il tag canonical deve risiedere esclusivamente nella sezione <head> del documento HTML.
    • Correzione: Assicurati che il codice (o il plugin) inserisca il tag nel posto corretto.
  8. Canonical che “Sale” l’Albero del Sito: Generalmente, un canonical dovrebbe puntare a una pagina allo stesso livello o “superiore” (più generica) nella struttura del sito. Punta un prodotto al permalink base del prodotto, non alla categoria. Punta una pagina filtrata alla pagina non filtrata. Canonicalizzare da una pagina di categoria a una homepage non ha senso.
    • Correzione: Pensa all’URL canonico come alla versione più rappresentativa e autorevole del contenuto.

Verificare l’Implementazione dei Canonical

Una volta implementati i tag canonical (tramite plugin o codice), è fondamentale verificarne la corretta presenza e puntamento.

  1. Ispezione Manuale (Codice Sorgente): Apri la pagina nel browser e visualizza il codice sorgente (tasto destro -> “Visualizza sorgente pagina” o scorciatoia da tastiera Ctrl+U / Cmd+U). Cerca <link rel="canonical" all’interno della sezione <head>. Controlla che l’URL nel tag href sia quello desiderato.
  2. Google Search Console (Strumento Ispezione URL): Questo è lo strumento più affidabile per vedere come Google interpreta il tuo sito. Vai su Google Search Console, seleziona la proprietà del tuo sito. Inserisci l’URL della pagina che vuoi controllare nella barra di ricerca in alto. Lo strumento ti mostrerà come Google ha scansionato e indicizzato la pagina, inclusa la “URL canonico dichiarato dall’utente” e la “URL canonico selezionato da Google”. Questo ti dice se Google sta rilevando il tuo canonical e, cosa ancora più importante, se lo sta accettando. Se Google seleziona un URL diverso dal tuo canonical dichiarato, è un segnale d’allarme che qualcosa non va (potrebbero esserci reindirizzamenti che interferiscono, canonical che puntano a redirect/404, o altri problemi che portano Google a ignorare il tuo suggerimento).
  3. Strumenti SEO Online/Browser Extensions: Diversi strumenti e estensioni per browser (come SEOquake, Ahrefs SEO Toolbar, o Screaming Frog SEO Spider) possono visualizzare rapidamente il tag canonical di una pagina visitata o scansionare un intero sito per identificare problemi di canonical.

Controllare regolarmente che i canonical siano corretti, specialmente dopo aggiornamenti di tema, plugin o modifiche alla struttura degli URL, è una buona pratica di manutenzione SEO.

Conclusioni

Il tag canonical è uno strumento indispensabile nell’arsenale della SEO tecnica, in particolare per gestire le complessità e le potenziali fonti di contenuto duplicato che un CMS potente come WordPress può presentare. Comprendere cos’è, perché è importante e come implementarlo correttamente è fondamentale per garantire che i motori di ricerca interpretino il tuo sito nel modo desiderato, consolidino l’autorità sulle tue pagine chiave e ottimizzino il crawl budget.

Sia che tu scelga la comodità di un plugin SEO rinomato come Yoast o RankMath, o la flessibilità di un’implementazione manuale tramite codice PHP, l’obiettivo è sempre lo stesso: indicare chiaramente ai motori di ricerca la versione “master” di ogni contenuto.

Investire tempo nella corretta gestione dei tag canonical per i tuoi duplicati in WordPress è un passo cruciale per migliorare la salute SEO del tuo sito, evitare penalizzazioni e assicurarti che i tuoi contenuti più importanti ricevano il posizionamento che meritano. Non lasciare che i contenuti duplicati ostacolino il tuo successo online.

Condividi

Articoli Recenti

Categorie popolari