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Best Practice per l’uso di aria-label nelle interfacce di frontend

Garantire un’esperienza accessibile è un requisito fondamentale per qualsiasi interfaccia web moderna. L’attributo aria-label è uno degli strumenti più potenti — ma anche più fraintesi — del toolkit ARIA (Accessible Rich Internet Applications). In questo articolo vedremo in dettaglio come e quando usarlo, evitando errori comuni e costruendo un approccio sostenibile per il tuo design system frontend.

Introduzione all’importanza di aria-label

L’attributo aria-label consente di fornire un’etichetta testuale accessibile a elementi che non hanno un testo visibile, migliorando l’esperienza per gli utenti di tecnologie assistive come gli screen reader. Usarlo nel modo corretto aumenta drasticamente l’usabilità e la conformità agli standard WCAG 2.2 (consulta la documentazione ufficiale).

Per progetti che puntano alla scalabilità e alla consistenza, come un design system per microfrontends, la gestione centralizzata di etichette e ruoli ARIA aiuta a mantenere standard uniformi su più componenti.

Come e quando utilizzare aria-label

aria-label è utile quando un elemento non ha un testo visibile, ma deve essere identificato per l’accessibilità. Un esempio tipico è un pulsante con solo un’icona.

<button aria-label="Apri menu">
  <svg aria-hidden="true" viewBox="0 0 24 24">
    <path d="M3 6h18M3 12h18M3 18h18" />
  </svg>
</button>

Qui, lo screen reader annuncerà “Apri menu”, anche se l’icona è la sola parte visibile.

Tuttavia, non bisogna usare aria-label quando esiste già un testo leggibile o un <label> associato. In questi casi, la label visiva deve rimanere la fonte primaria di informazioni.

Altri casi d’uso

  • Elementi di controllo senza testo (come pulsanti o link con icone).
  • Campi di input privi di etichetta visiva, ma con un nome significativo per l’assistente vocale.
  • Ridenominare elementi complessi o compositi quando l’etichetta testuale non descrive pienamente il contesto.

Checklist per implementare aria-label correttamente

Prima di mettere in produzione un componente, verifica:

  1. Esiste già un testo visibile che descrive la funzione? Se sì, evita aria-label.
  2. La label è breve, chiara e descrittiva (massimo 60 caratteri)?
  3. L’attributo è coerente con la terminologia del resto dell’interfaccia?
  4. Gli elementi con aria-label vengono testati con uno screen reader (NVDA, VoiceOver…)?
  5. La label non sovrascrive aria-labelledby se già presente.

Errori comuni nell’uso di aria-label

  • Doppie etichette: l’uso simultaneo di aria-label e aria-labelledby può generare conflitti.
  • Testo non coerente: etichette generiche come “icona” o “link” non sono informative.
  • Armonia semantica: usare aria-label su elementi non interattivi (come <div> decorativi) non aggiunge alcun valore e può confondere gli screen reader.

Questi errori si verificano spesso quando lo sviluppo rapidissimo di componenti non considera la revisione accessibile. Automatizzare i test con strumenti come Storybook e Jest può aiutare a intercettarli prima del rilascio.

Esempi pratici di implementazione

Esempio 1: Input con icona senza testo

<label for="search" class="visually-hidden">Cerca</label>
<input id="search" aria-label="Campo di ricerca" type="text" placeholder="" />

Esempio 2: Pulsante con icona SVG

<button aria-label="Apri impostazioni">
  <svg aria-hidden="true" viewBox="0 0 24 24">
    <path d="M12 2l1.5 4.5L18 8l-3.5 2.5L15 15l-3-2-3 2 .5-4.5L6 8l4.5-1.5Z" />
  </svg>
</button>

Esempio 3: Uso in componenti JavaScript dinamici

const toggleButton = document.querySelector('#toggle');

toggleButton.addEventListener('click', () => {
  const expanded = toggleButton.getAttribute('aria-expanded') === 'true';
  toggleButton.setAttribute('aria-expanded', !expanded);
  toggleButton.setAttribute('aria-label', expanded ? 'Apri menu' : 'Chiudi menu');
});

Questo esempio mostra come aggiornare dinamicamente l’etichetta in base allo stato dell’interfaccia, garantendo che l’utente sappia sempre cosa succede.

Testare l’accessibilità delle interfacce con aria-label

Il testing accessibile può essere automatizzato o svolto manualmente. Strumenti come axe DevTools o Lighthouse Accessibility Audit forniscono segnalazioni immediate se l’etichetta manca o è ridondante. Integrarli nella pipeline di CI/CD è una buona prassi documentata anche in Performance Budget Automatizzato in GitHub Actions.

Oltre ai tool automatici, eseguire test manuali con screen reader è insostituibile: l’esperienza reale degli utenti è il termometro autentico della qualità di un’implementazione accessibile.

Strumenti utili per verificare l’implementazione

Un approccio sistemico all’accessibilità include anche la definizione di componenti base accessibili, come trattato in Creare Componenti UI Accessibili e in Costruire interfacce accessibili con ARIA e Microinterazioni.

Conclusioni e risorse aggiuntive

L’attributo aria-label è solo una parte del puzzle dell’accessibilità. Usato consapevolmente, migliora notevolmente il modo in cui le persone interagiscono con un’interfaccia. Tuttavia, va sempre considerato nel contesto più ampio di semantica, ruoli ARIA e design inclusivo coerente.

Approfondisci la costruzione di architetture frontend scalabili e accessibili con le guide correlate su Tecniche di Sfruttamento Avanzato dei Web Components e Guida all’integrazione di design system e componenti riutilizzabili.

Ricorda: ogni etichetta ARIA ben progettata è una barriera in meno tra l’utente e la tua interfaccia.

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